La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del nostro collo. Seppur di piccole dimensioni, la tiroide ha un ruolo fondamentale nel nostro organismo perché gli ormoni che produce, chiamati ormoni tiroidei, sono necessari per numerose funzioni di crescita e di sviluppo, come ad esempio la regolazione del metabolismo, della temperatura corporea e della forza muscolare.
Una sua alterazione ha conseguenze negative e significative sulla qualità della vita. Le cause dell’alterazione della tiroide possono essere numerose ma le più frequenti sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo
Lo iodio ha un ruolo importante nel funzionamento della tiroide; infatti, l’introito di questo minerale va limitato nell’ipertiroidismo e incrementato nell’ipotiroidismo. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti della SINU) il fabbisogno giornaliero di iodio degli adolescenti (11-17 anni) è di 130 microgrammi (μg), per gli adulti 150µg. Per le donne in gravidanza e allattamento tale quantità aumenta sensibilmente, raggiungendo i 200μg al giorno, la stessa quantità è consigliata nella pre-gravidanza per garantire le necessità del feto.
L’acqua del mare è ricca di iodio. Eppure la quantità di iodio respirata dal mare, al contrario di quanto si pensa, è ininfluente per il nostro fabbisogno di iodio, la cui fonte principale è rappresentata dall’alimentazione. Per prevenire le patologie legate a un cattivo funzionamento della tiroide è raccomandabile introdurre nella dieta gli alimenti che maggiormente contengono iodio, così come moderarne il consumo in caso di ipertiroidismo.
Tra questi vanno ricordati: Sale iodato, Pesce azzurro, molluschi e crostacei, alghe marine essiccate, Uova, Yogurt, Frutta secca a guscio, Mirtilli rossi
Accanto allo iodio, di grande importanza risulta essere l’apporto di altri micronutrienti quali selenio, zinco e magnesio . In particolare, il selenio potrebbe essere utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee. Tra gli alimenti più ricchi in selenio vanno ricordati il pesce azzurro (sardine fresche in primis), i molluschi ma anche il fegato (frattaglie) e a seguire cereali , soprattutto integrali, e prodotti lattiero-caseari .Zinco e magnesio giocano un ruolo meno cruciale ma sono microelementi implicati in numerose funzioni nell’organismo che riguardano anche la funzione endocrina e pertanto la dieta deve garantirne il corretto fabbisogno giornaliero.
Ci sono invece sostanze che sono in grado di modificare l’assorbimento o l’utilizzo dello iodio (riducendone di fatto la disponibilità) e vengono pertanto definite “gozzigene”: tra questi i composti organici solforati, gli ftalati, gli idrocarburi policiclici aromatici e il litio, che agiscono con meccanismi differenti. Cavolfiori, rape e soia sono i principali alimenti contenenti queste sostanze, tuttavia il loro consumo moderato all’interno di una dieta varia non causa il manifestarsi di una disfunzione a livello della tiroide, ma potrebbe piuttosto modificare l’effetto della terapia medicinale o ormonale in presenza di distiroidismo accertato.
I soggetti affetti da ipotiroidismo potrebbero prendere in considerazione la possibilità di limitare l’assunzione di glutine, presente nel frumento, orzo, farro e altri cereali. In alcuni casi, l’ipotiroidismo potrebbe avere legami con una malattia autoimmune sottostante. Chi presenta i sintomi di questa sindrome può essere più a rischio di altri di sviluppare ulteriori condizioni autoimmuni come la celiachia e necessitare quindi di una dieta aglutinata.
In ogni caso, è meglio scegliere pane e pasta integrale, ricchi di fibre che possono aiutare a migliorare l’irregolarità dell’intestino, un sintomo comune tra i soggetti ipotiroidei. È importante ricordare di assumere i farmaci per l’ipotiroidismo a distanza dai pasti ricchi in fibre
Alcuni farmaci, integratori o prodotti di erboristeria utilizzati a fini dimagranti, in particolare come trattamento anticellulite , possono interferire con la funzionalità tiroidea anche in maniera grave per chi soffre di ipertiroidismo o intolleranza allo iodio. Incidono sulla tiroide tutti quei cosmetici a base di fucus, alga bruna e più in generale estratti di sali marini o alghe. Ancora più cautela dev’essere usata con creme specifiche per il trattamento anticellulite, che possono contenere tiroxina.
La Nuova Electrosculpture, trattamento per eccellenza all’interno degli Studi estetici DCD, esclude l’utilizzo di qualsiasi sostanza dannosa per la funzionalità tiroidea; pertanto, è indicata nel trattamento di inestetismi cutanei quali cellulite e ritenzione idrica nei soggetti affetti da disturbi della tiroide
Di redazione, con la collaborazione della dottoressa Giorgia Fusco, dietista.
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