I falsi miti del calcolo calorico
Fare il calcolo delle calorie di ogni pasto è la primissima tentazione di chi vuol dimagrire: in realtà è una pratica inutile, se non addirittura dannosa. Quello del calcolo calorico è un falso mito, e anzi diversi studi ne hanno sottolineato la correlazione con comportamenti errati e persino disturbi alimentari, nei casi più gravi. Il metodo che a moltissimi sembra più veloce e intuitivo per diminuire l’apporto calorico giornaliero è proprio quello di smettere di assumere i cibi considerati più calorici, ma improvvisarsi dietologi e limitare la propria alimentazione in modo arbitrario può essere molto pericoloso: si rischia di cadere nella cosiddetta Restrizione Dietetica Cognitiva, ossia attuare tentativi di limitare, in modo molto rigido e ossessivo, l’alimentazione, senza tuttavia avere gli strumenti per creare una dieta equilibrata e un sano deficit calorico (anzi, spesso indipendentemente da questi cruciali fattori). Prescriversi da soli una dieta inutilmente restrittiva (avendo in mente solo il numero di calorie di ciascun alimento e ignorando altri fattori) e seguire una dieta “ferrea” che non fornisce al proprio corpo il giusto apporto calorico e di nutrienti ha conseguenze potenzialmente dannose per l’organismo e non solo: la Restrizione Dietetica Cognitiva, infatti, interferisce anche con la vita e le attività quotidiane, nonché la sfera affettiva.Dopo quanti giorni di dieta si inizia a dimagrire
Vediamo i primi risultati concreti dopo 3 o 4 settimane, in media, dall’inizio di un nuovo regime alimentare o di allenamento: si tratta del tempo necessario al nostro corpo per attuare un processo di adattamento metabolico per affrontare al meglio i cambiamenti dello stile di vita e alimentazione e iniziare ad usare il grasso come fonte di energia, e nel quale sembrano non esserci risultati immediatamente apprezzabili. È bene ricordare che questa indicazione è solo una media: non tutti i corpi sono uguali, e che non tutti hanno gli stessi tempi. Un organismo con un buono stato metabolico sarà più veloce ad adattarsi al cambiamento, che richiede una certa flessibilità metabolica, e potrà vedere i primissimi risultati anche prima delle 3 settimane; in caso contrario potresti dover attendere di più. Inoltre, entrano in gioco numerosi altri fattori, come l’attività fisica più o meno intensa che si associa al regime alimentare, lo stile di vita più o meno sedentario, oltre a fattori genetici e ambientali. In generale, puoi apprezzare alcuni sintomi che stai dimagrendo e che la dieta funziona anche in una fase in cui ti sembra di non vedere risultati concreti, come:- migliorata qualità del sonno e dell’umore;
- più energie durante la giornata;
- i vestiti che indossi iniziano a sembrare più larghi, soprattutto nella zona di fianchi e girovita.
La psicologia dietetica: il fattore mentale
Il fattore mentale è la chiave per dimagrire in modo davvero efficace e duraturo, non smetteremo mai di dirlo. Infatti, durante una dieta non è solo il corpo ad affrontare dei cambiamenti, ma anche la testa, e per di più si tratta dei primi cambiamenti che si notano. Spesso il primo passo è capire come mettersi a dieta psicologicamente: avere chiari i propri obiettivi e le proprie caratteristiche, affidarsi a professionisti del settore che possano accompagnarti nel percorso e monitorare i traguardi raggiunti in modo accurato, oltre che chiarire ogni incertezza. Insomma, quando ti chiedi “perché non riesco a seguire la dieta?”, prova a guardare la questione da diversi punti di vista: le tue aspettative sono troppo irrealistiche? Riesci ad essere costante nel seguire il tuo piano, nell’attività fisica e riesci modificare le cattive abitudini come prendere l’auto anche per percorsi brevi?Cos’è lo stallo del peso
Se nonostante un apposito regime alimentare e un’adeguata attività fisica non riesci a dimagrire oltre un certo punto, potresti essere bloccato nel cosiddetto stallo del peso, o plateau del peso. Si tratta di una condizione in cui il processo di dimagrimento sembra arrestarsi nonostante i tuoi sforzi, e per lo più è fisiologica e molto comune, soprattutto dopo alcuni mesi di dieta. Tuttavia, questa condizione può avere ripercussioni sulla motivazione del paziente, causando frustrazione, ossessione per le calorie e altri sentimenti negativi. Tra le cause più comuni di una mancata perdita di peso o del suo stallo si possono, infatti, riscontrare:- stress;
- alimentazione non equilibrata, apporto calorico sbagliato per il proprio organismo, troppi spuntini fuori pasto;
- allenamento mal strutturato o non costante nel tempo;
- aumento della massa magra e dei muscoli;
- presenza di acqua in eccesso nel corpo.