Che differenza c’è tra allergie e intolleranze?
Si sente spesso parlare di allergie e intolleranze alimentari quasi come fossero sinonimi, mentre in realtà sono due patologie ben distinte, confuse, probabilmente, a causa di alcuni sintomi comuni. Oggi, noi di DCD Studi Estetici, facciamo chiarezza su questo argomento che accomuna tante persone.
Le allergie alimentari sono dovute ad una reazione immunologica verso proteine alimentari normalmente tollerate chiamate allergeni. Sono coinvolte le IgE, anticorpi specifici della reazione allergica, e possono presentarsi con sintomi lievi o gravi. Il 2-4% della popolazione adulta è interessata da allergia alimentare, vi è una maggiore incidenza nei bambini, pari al 6-8% nei primi anni di vita. Le allergie alimentari sono più’ comuni nei primi 3 anni di vita, ma si possono presentare a qualsiasi età. Tuttavia la percezione globale di “allergia alimentare“ nella popolazione generale risulta molto più alta, intorno al 20%.
Gli alimenti maggiormente coinvolti sono: cereali contenenti glutine, crostacei, uova, pesce, arachidi e frutta a guscio, senape, molluschi.
I sintomi possono coinvolgere più organi.
Le intolleranze alimentari provocano sintomi spesso simili a quelli delle allergie, ma non sono dovute a una reazione del sistema immunitario, e variano in relazione alla quantità ingerita dell’alimento non tollerato. Una dieta scorretta o alterazioni gastrointestinali come sindrome da intestino irritabile, gastrite, reflusso gastro-esofageo, diverticolite, calcolosi, colecistica determinano una sintomatologia attribuita, spesso erroneamente, all’intolleranza alimentare.
L’ intolleranza al lattosio è un problema di salute relativamente frequente; sintomi caratteristici sono dolore e gonfiore addominale, diarrea, flatulenza, nausea, vomito.
L’intolleranza al lattosio si manifesta con una sindrome di gravità variabile. La quantità con cui il lattosio non digerito per un deficit dell’enzima lattasi determina i sintomi di intolleranza dipende da diversi fattori, tra cui la quantità di lattosio ingerito, la attività del piccolo intestino, il tasso di svuotamento gastrico, il tempo di transito intestinale e la composizione della microflora gastrointestinale
La cattiva digestione del lattosio è una condizione comune, che colpisce fino al 75% della popolazione del mondo e non porta automaticamente all’intolleranza. Così come la mancata digestione del lattosio non porta automaticamente all’intolleranza.
L’utilizzo di probiotici come Lattobacilli e Bifidobatteri possono essere utili per alleviare i sintomi clinici di intolleranza al lattosio e l’assunzione di lattasi che permettono di digerire il lattosio presente negli alimenti e di alimenti a basso contenuto di lattosio.
L’allergia alle proteine del latte è scatenata da un funzionamento anomalo del sistema immunitario che riconosce come nociva una proteina presente nel latte vaccino. In questo caso è consigliabile escludere totalmente dalla dieta tutti i tipi di latticini e ricorrere a prodotti alternativi.
L’allergia al nichel è una reazione immunitaria che si scatena in seguito al contatto con il metallo o all’ingestione del solfato, quando l’organismo non è in grado di tollerarlo.
Tra i sintomi più comuni vi sono senza dubbio le reazioni cutanee come dermatiti, rossori e prurito nel caso di allergia da contatto, mentre quella sistemica o alimentare si manifesta con disturbi gastrointestinali (gonfiore, crampi addominali, stitichezza o diarrea, nausea) e diffusi in tutto il corpo, tra cui mal di testa, spossatezza e dolori articolari.
Cosa evitare in caso di allergia al nichel, quindi? Cioccolato, cacao, anacardi, avena e pomodoro dovrebbero essere banditi in quanto sono i cibi più rischiosi per questo disturbo e prodotti in scatola.
Seguono poi altri alimenti che possiamo dividere in categorie:
La gluten sensitivity, sensibilità al glutine non celiaca, è una possibile reazione al glutine (o più probabilmente ai cereali) i cui meccanismi non sono ancora noti. La comunità scientifica nazionale e internazionale è impegnata a studiare se si tratti di una vera e propria patologia e quali meccanismi la inducano. Per il momento la gluten sensitivity va considerata ancora come un ambito di ricerca. A differenza della celiachia, la sensibilità al glutine non provoca lesioni alla mucosa intestinale e non esistono marcatori nel sangue per identificare questa condizione. Il paziente, tuttavia, riferisce ugualmente la comparsa di sintomi all’ingestione del glutine (o dei cereali che lo contengono) e la loro scomparsa alla loro esclusione.
I Cereali contenenti glutine sono:
I cereali naturalmente privi di glutine sono:
La celiachia si può presentare con quadri clinici di diversa gravità e può interessare diversi organi ed apparati. Ma indipendentemente dalla severità clinica di presentazione della patologia, il danno è sempre presente se si assume glutine; esiste un’unica diagnosi di celiachia e un unico trattamento: una rigorosa dieta senza glutine per tutta la vita.
Di Redazione, con il contributo della dottoressa Giorgia Fusco, Dietista.
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